Scritto da Giuseppe P. | 7/28/2010 03:49:00 PM | 0 commenti
Un aggettivo per definire l'ultima nata in casa Audi?
Controversa.
Non è un accostamento che capita di trovare tutti i giorni, considerando che il marchio in questione non è avvezzo a colpi di testa in fatto di design. Anzi, da questo punto di vista è assolutamente conservativo. Difficilmente un suo prodotto divide il pubblico.
Nell'ultimo periodo, non vi è dubbio, abbiamo notato una costante evoluzione verso un design più passionale, più incisivo, più caratterizzato. Ma mai di rottura.
Dopo questa premessa, possiamo cosiderare il design della A7 Sportback come una rivoluzione, un colpo di testa, qualcosa di completamente diverso?
La risposta è no. La A7 rappresenta una scelta differente, ma non un azzardo. Sebbene il posteriore sia particolare nella sua impostazione, complessivamente la linea non si discosta dal resto della gamma, seguendo sempre i canoni tipici del marchio. A dimostrarlo c'è il frontale, sempre lui, documento d'identità che non lascia alcun dubbio: è un'Audi al 100%, con buona pace degli appassionati del marchio che in questo modo si sentono rassicurati.
Perchè l'aggettivo controversa, quindi? Il motivo è semplice: in un segmento sempre più in crescita, con sempre maggiore differenziazione sia a livello di contenuti che di prezzo, la A7 si inserisce prepotentemente portando con sè la particolare coda -simile per impostazione a quella della sorella minore A5 Sportback- che ha diviso in due i pareri della gente.
Ecco, quest'ultima frase non la leggerete spesso, a proposito di un'Audi. Per cui la nuova A7 Sportback, presentata in maniera sfarzosa alla Pinakothek der Moderne di Monaco, si può definire controversa.
Non molto diverso è il discorso per l'interno: sebbene sia particolare e diverso dal solito, ci sono numerosi elementi che lo indentificano immediatamente come Audi. Uno di questi è il maestoso tunnel centrale che ingloba i comandi per il sistema di infotainement.
Quest'ultimo prevede tutte le ultime trovate già viste sull'ammiraglia A8, come il servizio Google Maps integrato nel navigatore e il touchpad attraverso il quale si possono inserire le lettere "scrivendole" con le dita. Omologata per quattro persone, la A7 prevede un bagagliaio dalla ragguadevole capacità di 535 litri, aumentabile attraverso l'abbattimento del divano posteriore.
Lunga 4,97 m, larga 1,91 m e alta appena 1,42 m, la A7 Sportback si presenta con un aspetto davvero filante, complice l'andamento del padiglione molto arcuato.
Sarà inizialmente disponibile con 4 motori, due benzina e due TDI, tutti V6.
Sul fronte benzina abbiamo il 2.8 FSI e il 3.0 TFSI, accreditati rispettivamente di 204cv e 300cv. Entrambi sono accoppiati al cambio S-tronic a 7 rapporti e alla trazione quattro. Il 2.8 accelera a 100km/h da fermo in 8,3 secondi fino ad una velocità massima di 235km/h, mentre il 3.0 -forte del compressore volumetrico- fa fermare il cronometro a 5,6 secondi e raggiunge la classica velocità massima di 250km/h, limitata elettronicamente.
Infine, i due TDI. Entrambi di 3 litri, differiscono nella potenza: 204cv il primo e 245 il secondo. Il meno potente è accoppiato alla trasmissione a variazione continua Multitronic e alla sola trazione anteriore, mentre il secondo utilizza S-tronic e quattro come le unità a benzina. Prestazioni? Per lo 0-100km/h impiegano rispettivamente 8,1 e 6,5 secondi, raggiungendo una velocità massima di 234km/h e 250km/h.
Il Diesel meno potente è orientato ai consumi, infatti utilizza solo 5,3 litri per 100km, con un'emissione di CO2 di appena 139g/km.
Per le versioni a trazione integrale, non mancano gli ultimi dispositivi che Audi ci ha mostrato, come ad esempio il Crown Gear Differential visto su RS5.
Il prezzo, per la Germania, parte da 51650€.
Per le versioni S7 ed RS7, la prima è stata confermata, mentre è lecito aspettarsi anche la seconda, vista la vocazione sportiveggiante del modello. Sotto il cofano possiamo aspettarci il V8 TFSI, prossimo al debutto.