Scritto da Giuseppe P. | 5/10/2010 05:40:00 PM | 0 commenti
Pioggia, ancora una volta protagonista della gara. Non l'unica protagonista, tuttavia ha svolto un ruolo determinante per il risultato finale.
Ma andiamo con ordine: le tre R15 si sono schierate con un set-up tipico per la pista di Le Mans, con quindi meno deportanza di quella che una pista come Spa richiede. Il motivo è presto detto: questa gara era un test per la famosa 24 Ore, i tecnici di Audi Sport non hanno fatto mistero di ciò.
In queste condizioni Peugeot ha ottenuto la pole - come accade praticamente sempre - e la R15 si è piazzata seconda a meno di un secondo di distacco. La sorpresa è non si tratta della #7, quella di Capello, Kristensen e McNish, ma della #9, guidata dal trio Bernhard/Dumas/Rockenfeller. I tre recordman sono partiti invece in sesta posizione, dopo che Tom, per la prima volta in gara dopo il suo infortunio al piede, ha subito una collisione che l'ha costretto ai box. Quinta posizione, invece, per la R15 #8 di Fassler/Lotterer/Treluyer.
La gara non è stata da meno in quanto a sorprese, sin dal primo giro. La pioggia, seppur leggera, è apparsa subito, il che rendeva difficile il controllo della R15 in determinate situazioni. Nel warm-up, infatti, Lotterer ha mandato la R15 #8 contro il muro, il che ha richiesto una sosta ai box per via del posteriore visibilmente danneggiato. Una volta rientrata la safety car, è stata la Peugeot #3 a finire fuori pista, perdendo così la prima posizione. Altri fuori pista hanno portato la safety car ad entrare in azione più volte, e in questo scenario, al quarto giro, la 908 #3 era davanti a tutti e guadagnava terreno. Finchè, al decimo giro, Mc Nish non l'ha raggiunta e la consueta battaglia Audi-Peugeot ha preso piede.
Si è andati così avanti per circa due ora di gara, con l'Audi che aveva preso il comando ed altri incidenti avevano nuovamente imposto il regime di safety car. Poi è accaduto qualcosa di bizzarro: la corrente elettrica è venuta a mancare nella zona dei paddock, e dopo 30 minuti anche il sistema di riseva si è arrestato, causando la perdita dei sistemi di back-up e cronometraggio. La gara è entrata quindi in regime di bandiera rossa, il che significa vetture ferme. Dopo altri 30 minuti l'energia è stata ripristinata e le auto sono ripartite, con la R15 #7 in testa, seguita dalle Peugeot #3 e #1.
Nella seconda parte della gara la 908 #3 è riuscita a riottenere il comando a scapito della R15 #7, con la 908 #1 in terza posizione. A venti minuti dalla fine la pioggia è tornata a farsi viva, più di prima, con Audi che stentava ad ottenere il meglio dalla vettura a causa delle gomme slick e della poca deportanza di cui abbiamo parlato prima. La #7 rientra così ai box, monta le gomme intermedie e spera in una rimonta. La sorte ha tuttavia giocato a sfavore, con la pioggia che dura per poco tempo e la pista che riprende ad asciugarsi: così, oltre che col set-up non ottimale, i tre piloti di punta si sono trovati anche con le gomme non adatte. In queste condizioni, a pochi minuti dalla fine, anche la Peugeot 908 #1 ha avuto la meglio sulla R15, guadagnando il secondo posto e facendo finire la LMP1 tedesca in terza posizione. Tale è rimasta la situazione, con la 908 #3 in testa, fino alla fine della gara, dopo 6 ore e 139 giri di pista.
Leggera delusione, insomma, per la squadra di Audi Sport. Soprattutto per il fatto che la R15 ha dimostrato di essere competitiva anche con una messa a punto non ottimale per il circuito.
D'altra parte, piloti sono soddisfatti dei progressi fatti, l'auto si è dimostrata costante e molti dei problemi apparsi in precedenza sono stati superati. Un'ottima prospettiva per la sfida finale.
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