Scritto da Giuseppe P. | 6/15/2009 05:36:00 PM | 0 commenti
Eccoci qui, dopo una 24 Ore quanto mai sofferta e da dimenticare, per Audi. Doverosi i complienti a Peugeot è riuscita a battere lo squadrone dei Quattro Anelli, migliorando il proprio team e le proprie 908 nei punti deboli. Una LMP1 micidiale, insomma, veloce -velocissima- e affidabile, gli ha garantito una vittoria che mancava da 16 anni. Non è certo bastato l'incidente (quasi comico, a dir la verità, non me ne vogliano i fan del Leone) della 908 #7 ai pit stop a fermarli.Da parte di Audi, pare chiaro che il progetto della R15 è quantomeno da migliorare (non poteva essere altrimenti, visti gli imminenti cambi nel regolamento), sebbene a Sebring avesse dato un'ottima impressione. La P1 tedesca ha mostrato i suoi punti deboli: sembrava quasi incerta, non a suo agio sulla veloce pista di Le Mans (mia personale considerazione, chiaramente). Il primo, gravissimo problema, l'affidabilità: quello che è stato un punto di forza di Audi Sport finora, stavolta si è rivelato un punto debole, con le tre R15 soggette a lunghe soste ai box. Per non parlare delle frequenti uscite di pista della R15 #3, e dell'incidente che ha costretto la #2 al ritiro.
Insomma, dov'era Audi in questa 24 Ore?
Beh, un pò di Audi c'era. Ad esempio, nella perfetta efficienza del team di meccanici, sempre pronti a intervenire celermente per risolvere i vari imprevisti che si sono presentati.
E poi, un pò di Audi c'era nella tenacia e determinazione dei tre piloti della R15 #1, quella che è andata più vicina al successo. Durante la notte, e così via fino alla fine della gara, Dindo Capello, Tom Kristensen e Allan Mc Nish hanno spremuto ogni cavallo dal V10 TDI, spigendo la R15 come non mai, nella speranza di poter assottigliare l'enorme distacco con le prime due Peugeot.
3 giri di distacco per la precisione. Chissà magari, se fosse caduto -letteralmente- un miracolo dal cielo, si poteva strappare una vittoria. E invece no, il miracolo (sotto forma di pioggia, se non si era capito) non è arrivato, anzi nelle ore finali della gara le nuvole sono sparite per lasciare spazio a un sole che spaccava le pietre. Come se non bastasse, un'ulteriore problema meccanico ha costretto la R15 #1 nei box per circa 10 minuti, raddoppiando il distacco dalle due 908. La situazione è continuata così fino alla fine, con la Peugeot #9 che si è aggiudicata la vittoria, seguita dalla #8 e dalla sfortunata R15 #1. L'altra R15 ancora in gara, la #3 vittima di tanti fuori pista, ha chiuso la gara al 17° posto, mentre le due R10 TDI affidate al Team Kolles si sono classificate al 7° e 9° posto.
Non sono mancati momenti di grande sportività, con McNish che si è dichiarato contento per la vittoria dell'australiano David Brabham, che era al volante della 908 #9. Sì, Brabham, figlio di quel Jack, e fratello di Geoff, al volante di Peugeot nella sua ultima vittoria a Le Mans, 1993.
In conclusione, non possono mancare i complimenti alla squadra Audi Sport, che anche se non ha ottenuto la vittoria è andata avanti, fino alla fine, con sportività.
Complimenti a tutti, ragazzi. Non si può sempre vincere, giusto?
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